
INDAC patrocina l’app ArtCentrica per una fruizione accessibile a tutti dell’arte e dei beni culturali
Come può un sito blog d’informazione che ha nel suo nome un manifesto di bellezza GREEN e ammirazione per l’Arte in tutte le sue forme non essere media partener di un progetto strepitoso come come questo?
INDAC patrocina l’app ArtCentrica per una fruizione accessibile a tutti dell’arte e dei beni culturali.
Riportiamo integralmente il comunicato stampa che a breve ci vedrà tra i protagonisti di questa sublime idea.
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COMUNICATO STAMPA
INDAC, NOMINATA LA NUOVA COORDINATRICE ROSA COLUCCI: “E’ ORA CHE SIA RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALLA BELLEZZA”
L’associazione nazionale, attraverso la vocazione socioculturale e formativa che colma un vuoto finora rimasto incredibilmente scoperto anche nella recente riforma delle specializzazioni forensi, mira a costruire e promuovere una cultura del diritto dell’arte e all’arte, certi che – come spiega la coordinatrice Colucci – “la bellezza e la cultura siano un formidabile motore di crescita collettiva”. Pronta – e accessibile a tutti – l’app ArtCentrica per una fruizione universale di contenuti artistici ad altissima risoluzione
E’ “diritto alla bellezza” il motto scelto da Rosa Colucci, neo coordinatrice nazionale di INDAC – Istituto nazionale per il diritto dell’arte e dei beni culturali, perché la bellezza del proprio contesto migliora i cittadini e la qualità di vita, responsabilizza le persone alla cura dell’ambiente che le circonda, passando dalla consapevolezza che il patrimonio artistico, culturale e ambientale non è cosa di nessuno ma bene comune, ed è compito di tutti prendersene cura e tutelarlo. “Ma per far questo – spiega Colucci – vi è necessità prima di tutto di produrre una cultura diffusa, animati dal senso di responsabilità per le generazioni future. E bisogna farlo tramite l’educazione perchè essa trasforma l’uomo e trasformandolo ne costituisce la natura.”
Quali sono gli scopi dell’INDAC?
“L’INDAC pone la sua ragione d’essere sull’assunto che la cultura sia un valore fondante dell’individuo e motore di crescita collettiva, pertanto assolutamente bisognevole di una realtà associativa autorevole che contribuisca alla evoluzione degli istituti normativi e alla migliore comprensione delle soluzioni giuridiche che in sede legislativa, dottrinaria e giurisprudenziale si sono venuti via via configurando e consolidando in tema di tutela, valorizzazione e fruizione dei beni culturali”.
Emerge quindi una spiccata vocazione socioculturale, con un impianto valoriale preciso.
“Nella sua azione di promotore della cultura del diritto dell’arte – una cultura alta ma non per pochi – l’INDAC si rivolge anche a coloro che non sono in possesso di una cultura prettamente giuridica, cercando di vincere l’inevitabile diffidenza per una materia apparentemente fredda e tecnicistica come il diritto, contribuendo a formare una figura professionale disponibile al cambiamento, all’innovazione costante ed esigente di miglioramento continuo. Nella sua esperienza associativa, l’INDAC affronta quindi la sfida di suscitare l’interesse di un pubblico ampio e variegato, come ampio e variegato è il suo campo d’azione, in perenne dinamicità tra la dimensione individuale e collettiva, tra proprietà privata e interesse di natura pubblica – gli stessi entro cui si muove il concetto giuridico di bene storico-artistico”.
Sono i professionisti la vera base dell’INDAC, vero?
“L’INDAC nasce in un ambito, quello professionale, denso di opportunità dove finanche le criticità contingenti devono essere viste come foriere di nuove visioni: la precarietà (in senso lato o anche no) dei professionisti, la propensione verso il “non ancora”, costringe infatti a guardare fuori dalla caverna, a “camminare sul baratro” – come gli artisti! -, a innescare processi di trasformazione per riconoscersi soggetti attivi nel mondo. Ecco perché la nostra associazione non ha paura di attraversare steccati disciplinari, come la realtà complessa dei nostri tempi impone, non solo per dare un importante contributo al diritto dell’arte e dei beni culturali ma anche al diritto all’arte e ai beni culturali, da intendersi come necessità dell’individuo a un accesso quanto più sereno e semplice all’esperienza estetica e alla dimensione creativa. La nostra istituzione culturale è una piazza del sapere, motore di crescita individuale e collettiva, dove poter immaginare (e quindi creare) il domani e per costruire una nuova classe professionale e dirigente in un contesto di identificazione, aggregazione, fecondità e apertura mentale”.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
“Abbiamo già concluso i primi corsi accreditati dal Consiglio Nazionale Forense sul diritto, la cultura e l’impresa nell’arte, continuiamo con i nostri webinar, preziose occasioni d’incontro con personalità di rilievo come Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico di Napoli, o la direttrice d’orchestra Gianna Fratta. Siamo al lavoro per l’organizzazione dei nuovi corsi e nel frattempo avremo modo di confrontarci con le più alte istituzioni. Abbiamo patrocinato un’iniziativa promossa da un’azienda leader del settore come Centrica per incrementare quanto più possibile le opportunità di incontri di altissima qualità con l’arte. Si tratta di un’applicazione cloud che – fra le altre cose – dà la possibilità agli insegnanti e agli studenti di apprezzare e comparare, di fare lezione utilizzando contenuti artistici ad altissima risoluzione. Nell’app – scaricabile gratuitamente sul sito http://art.centrica.it – sono già presenti significative selezioni delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi, della Pinacoteca di Brera, del The Metropolitan Museum of Art, New York, e trenta vedute storiche fiorentine. Dopo l’esperienza del periodo pandemico, in cui per più di un anno è stato difficile se non impossibile frequentare mostre, musei e altri luoghi d’arte, con una triste perdita di potenzialità didattica per i più giovani, abbiamo deciso di valorizzare e promuovere la splendida iniziativa di ArtCentrica, che potenzia di molto l’esperienza diretta con l’arte e anzi l’arricchisce con tutte le possibilità – virtuali e virtuose – della digitalizzazione dell’arte. Già molti musei stanno incrementando la loro presenza online attraverso siti web, social e virtual tour e molti rendono disponibili le proprie collezioni online per chi non ha la possibilità di viaggiare: si tratta di un processo davvero rivoluzionario di democratizzazione dell’arte auspicato da sempre ma realizzabile solo ora, grazie anche a realtà come Centrica, con le infinite potenzialità del nostro presente che si proietta velocemente come non mai verso il futuro”.
Presidente del gruppo editoriale Extra Media, Colucci è direttrice responsabile della rivista Avvocati, giornalista e scrittrice, ha organizzato e condotto eventi con i più alti patrocini istituzionali, fra i quali il Premio Bene Comune e la rassegna musicale Crescendo, che nel 2009 ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. Esperta di project management, ha collaborato con le Forza Armate, in particolare Marina Militare, Aeronautica Militare ed Esercito Italiano nell’organizzazione e nella presentazione di eventi culturali e celebrativi. Nel 2020 ha fondato l’Osservatorio del Diritto agroalimentare e vitivinicolo.
INDAC – Istituto nazionale per il Diritto dell’arte e dei beni culturali – Coordinamento nazionale