
Orti Urbani, che passione!
Nel terrazzo di un’abitazione piuttosto che in un piccolo appezzamento di terreno del giardino di casa; privato o pubblico poco importa, la riscoperta dell’orto urbano sta diventando, oltre che una filosofia, un vero e proprio stile di vita.
Una moda eco sostenibile sì ma anche un modo di vivere. Non solo piante e fiori per decorare i nostri balconi ma, in parte colpa della crisi attuale, ad abbellirli ci sono sempre più ortaggi, piante aromatiche e spezie.
Il dato interessante è l’età dei cosiddetti “hobby farmers”, sempre più giovani, il più delle volte inesperti dei metodi di coltivazione “fai da te” ma uniti dalla voglia di svolgere questa attività e di staccare la spina dalla routine quotidiana.
L’orto, sembrerebbe una riscoperta moderna dunque ed i motivi sono tanti in primi causa la frustrazione nel fare la spesa nei grandi supermercati, in cui la provenienza dei prodotti alimentari, è molto spesso dubbia. La passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di mangiare prodotti sani e genuini, e in alcuni casi di risparmiare senza rinunciare alla qualità. Zappa alla mano e tanta voglia di fare, condividere, socializzare. Un modo per ammirare angoli sempre più verdi in mezzo al grigiore del cemento.
Dietro l’ufficio o vicino casa, piccoli appezzamenti in disuso, strisce di terra lungo aree abbondante fatto sta che alcune amministrazioni locali hanno deciso di mettere a disposizione dei propri cittadini aree non utilizzate da valorizzare e risorgerle a nuova vita. Ridisegnare l’immagine delle città? quale modo migliore di costruirci un orto colorato dove poter raccogliere i propri frutti.
Esempi positivi ce ne sono sempre più. Legambiente dedica addirittura una campagna all’orticoltura e al verde urbano. “Orti dipinti” è un altro esempio di community Garden nato in Borgo Pinti a Firenze. Ispirato alla sostenibilità, all’ecocompatibilità, al recupero di aree abbandonate o dimenticate e alla condivisione dei frutti della terra. Il progetto di orto didattico, promosso dall’associazione Community coinvolge oltre ai residenti del Quartiere anche i ragazzi del centro sociale Barberi, l’associazione di volontariato impegnata nell’assistenza e nell’orientamento al lavoro dei ragazzi disabili.
L’idea che sta prendendo sempre più piede oggi, nella mente delle persone responsabili, è che oltre a prendersi cura di un piccolo pezzetto di terreno attraverso l’uso di materie prime, come semi delle piante con certificazione biologica, con certificati riconosciuti da enti locali e governativi, e prodotti a km° 0, si possono anche allevare animali da cortile come galline, oche e conigli.
Stiamo riscoprendo la natura in maniera consapevole, grazie a Madre Terra, che ci permette di ottenere un’alimentazione controllata e consapevole. L’uso degli orti, a livello sociale, permette, infatti, una migliore visione del mondo, e del territorio che ci circonda. La prospettiva, per l’uomo e il ritorno nelle campagne, sviluppano un’attenta visione verde, sia per combattere l’inquinamento, e il rispetto della natura, e tutto ciò che ci avvolge, e ci appartiene.
Ringraziamo per il contributo di questo articolo il nostro amico Andrea Marzocchi oggi su In Verde con Stile.